Il surreale progetto fotografico che ho ideato rappresenta proprio questo: l’idea di una “macchina per sogni” che aiuta la mente a codificare e processare i contenuti onirici.
La persona che indossa la maschera cilindrica è il protagonista di questa serie di scatti. La maschera è stata scelta proprio per il suo aspetto un po’ cinereo e misterioso, quasi da incubo, ma allo stesso tempo viene reinterpretata come un oggetto che permette di trasformare il sogno in un’esperienza sensoriale ed emotiva.
I diversi ambienti minimali in cui la persona compare sono volutamente scarni e dai toni neutri, per creare un effetto di immaterialità e di astrazione dal mondo reale. In queste immagini, la macchina per sogni sembra dare vita a un’esperienza immersiva e incantata, dove l’individuo si ritrova catapultato in un mondo alternativo fatto di forme e simboli.
L’obiettivo di questo progetto fotografico è quindi quello di esplorare la complessità del mondo onirico, mescolando elementi reali e immaginari per creare un’esperienza sospesa tra sogno e realtà. La maschera cilindrica rappresenta il passaggio metaforico che trasforma il sogno in un’esperienza tangibile e palpabile, una sorta di filtro che permette di processare il caos mentale e di dare un senso alla complessità del contenuto onirico.