MILANO CENTRALE FESTIVAL
3-4-5 ottobre 2025
–
09
BiG | BORGO INTERGENERAZIONALE GRECO
ABCittà, via C. Conti 20
3-4-5 ottobre ore 15-20
BiG | BORGO INTERGENERAZIONALE GRECO
ABCittà, via C. Conti 20
3-4-5 ottobre ore 15-20
GIANLUCA MICHELETTI
Sbusaciapp Kit
A CURA DI FEDERICA BENEDETTI
OPERA SITE SPECIFIC
L’archivio di BiG | Borgo Intergenerazionale Greco è costituito da fotografie di svariati oggetti che gli abitanti del quartiere hanno spontaneamente fornito alla nuova realtà di accoglienza che si è costituita a Cascina Conti, per raccontarne la storia. Ne nasce MUBIG, una collezione digitale cui Gianluca Micheletti ha attinto selezionando per la sua opera site-specific il kit per iniezioni di cui si servivano le infermiere del quartiere e che sua madre possedeva, avendo lei stessa ricoperto questo ruolo in età giovanissima. Dai ricordi legati al timore che il contenuto del kit incuteva all’artista si sviluppa un’opera che gioca sul dualismo tra la paura delle punture, deformata dalla memoria e ingigantita dagli occhi del bambino, e la sua demistificazione, dovuta anche all’irriverente appellativo attribuito alle donne che svolgevano questo compito: sbusaciapp, in dialetto, ovvero buca-chiappe.
Il kit viene riprodotto tramite stampante in 3D in scala ridotta rispetto all’originale e con l’aggiunta di elementi che evocano tre ambiti di senso: le spine, pungenti come l’ago delle siringhe, le gocce di sudore freddo come reazione alla paura, le croci, simbolo del gesto di cura delle donne. Le tre sculture, apparentemente innocue, tanto che il filamento ABS bianco con cui sono state realizzate richiama visivamente la plastica dei giocattoli, ma portatrici del dualismo tra memoria d’infanzia e trauma, campeggiano su grandi stendardi appesi alla balconata dell’edificio antistante la piazza di Cascina Conti. Completa le immagini un logo che nella grafica reinterpreta in chiave pop la tensione emotiva originaria del kit, restituendo all’oggi un oggetto obsoleto come se fosse parte di una campagna pubblicitaria contemporanea. Piccole repliche delle sculture diffuse nell’area del borgo dispongono di Tag NFC integrati, che consentono l’interazione tramite smartphone per offrire contenuti digitali e danno luogo a un’esperienza collettiva e partecipata che coinvolge direttamente il pubblico, rendendolo parte attiva del progetto.
									Il kit viene riprodotto tramite stampante in 3D in scala ridotta rispetto all’originale e con l’aggiunta di elementi che evocano tre ambiti di senso: le spine, pungenti come l’ago delle siringhe, le gocce di sudore freddo come reazione alla paura, le croci, simbolo del gesto di cura delle donne. Le tre sculture, apparentemente innocue, tanto che il filamento ABS bianco con cui sono state realizzate richiama visivamente la plastica dei giocattoli, ma portatrici del dualismo tra memoria d’infanzia e trauma, campeggiano su grandi stendardi appesi alla balconata dell’edificio antistante la piazza di Cascina Conti. Completa le immagini un logo che nella grafica reinterpreta in chiave pop la tensione emotiva originaria del kit, restituendo all’oggi un oggetto obsoleto come se fosse parte di una campagna pubblicitaria contemporanea. Piccole repliche delle sculture diffuse nell’area del borgo dispongono di Tag NFC integrati, che consentono l’interazione tramite smartphone per offrire contenuti digitali e danno luogo a un’esperienza collettiva e partecipata che coinvolge direttamente il pubblico, rendendolo parte attiva del progetto.

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