Progetto site-specific per Milano Centrale Festival 2025

A cura di: Federica Benedetti
Luogo: BiG – Borgo Intergenerazionale Greco (quartiere Greco, Milano)
Collezione di riferimento: MUBIG – Museo di BiG



Premessa

Sono stato invitato da Chippendale Studio a partecipare al progetto promosso in occasione del Milano Centrale Festival 2025, dedicato al Borgo Intergenerazionale Greco (BiG).
L’iniziativa nasce dal desiderio di valorizzare l’archivio del MUBIG – Museo di BiG, affidando a un artista la possibilità di scegliere uno degli oggetti custoditi e reinterpretarlo in chiave contemporanea, creando un dialogo tra la memoria del borgo e chi oggi lo abita.

In questo contesto ho sviluppato Sbusaciapp Kit, un progetto site-specific che prende forma a partire da un oggetto quotidiano – il kit per iniezioni delle infermiere di quartiere – per trasformarlo in un racconto visivo e simbolico sul rapporto tra paura, cura e memoria.

Ispirazione

L’archivio del Museo di BiG raccoglie oggetti donati dagli abitanti del borgo, tracce spontanee della storia quotidiana.

Da questo archivio ho selezionato il kit per iniezioni usato dalle infermiere del quartiere — un oggetto che anche mia madre possedeva, svolgendo quel ruolo giovanissima.

Collezione MUBIG

Quel kit racchiudeva in sé un doppio registro: la paura dell’ago, e la cura che lo accompagnava. Il termine dialettale “sbusaciapp” (letteralmente “buca-chiappe”) restituisce con leggerezza l’irriverenza popolare di quel gesto e insieme la tensione emotiva che esso evocava.


Sviluppo

Ho voluto indagare la memoria personale e collettiva: l’infanzia che teme la puntura, l’adulto che ricorda il gesto della cura. Tre sculture emergono da questo processo concettuale, ciascuna ispirata a uno stato emotivo preciso:

  • PUNGENTE / SPINOSO – come l’ago e il ricordo che punge.

  • CURA – il gesto dietro il dolore, la presenza che assiste.

  • PAURA / SUDORE FREDDO – l’impatto viscerale, la reazione corporea alla minaccia.


Creazione

Ho ridisegnato l’oggetto creando le 3 sculture poi stampate in 3D, in scala ridotta, in filamento ABS bianco: un materiale che richiama la plastica dei giocattoli per suggerire innocenza, ma che nasconde elementi di tensione – spine, croci, gocce di sudore – simboli di un’esperienza che si muove tra gioco e trauma.

Ho poi fotografato e rielaborato digitalmente le opere, inserendole in sfondi che riprendono le palette cromatiche dei siti web di BiG e MUBIG, per creare un ponte visivo tra l’oggetto, la memoria e il contesto contemporaneo.

Infine, un logo-scritta interpreta in chiave pop la tensione emotiva originaria del kit, restituendo all’oggi un oggetto obsoleto come se fosse protagonista di una campagna pubblicitaria.


Realizzazione

Il progetto si apre al pubblico con modalità partecipative: le immagini e le repliche delle sculture non restano confinate allo spazio della galleria, ma si diffondono nel borgo. Grandi stendardi, cartoline e i piccoli modelli 3D dotati di tag NFC che consente interazione tramite smartphone: contenuti digitali, narrazione espansa, partecipazione attiva.

Installazione

Nel corso del Milano Centrale Festival 2025, l’opera prende forma nello spazio urbano. Le tre immagini, stampate su grandi stendardi PVC (120 × 300 cm), appese alle balconate della cascina Conti nel quartiere di Greco.
Le cartoline distribuite nel borgo, le sculture‐miniatura con tag NFC dislocate in punti strategici, invitando i visitatori a esplorare, attivare, connettersi. Un’esperienza collettiva, tra memoria individuale e memoria di comunità, dove la paura si trasforma in racconto e la cura in gesto condiviso.

Sbusaciapp-Kit

L’opera, concepita come installazione diffusa e partecipativa, è oggi entrata a far parte della collezione d’arte permanente del MUBIG, diventando parte integrante dell’archivio del borgo e della sua narrazione condivisa.

collezione-mubig